Personalmente, non ho mai aspirato alle professioni educative. Anche i primi tempi in cui ero iscritta alla facoltà di Lettere e Filosofia e non avevo bene in mente quello che sarebbe stato il mio futuro, percepivo con chiarezza che l'insegnamento non era la mia strada. In molti davano per scontato che, frequentando una facoltà umanistica, quella sarebbe stata poi la mia professione, ma appena terminati gli studi ho colto immediatamente l'opportunità di diventare ciò che sono oggi: una bibliotecaria.
Ed ecco che adesso all'improvviso, nonostante la didattica a distanza mi sono ritrovata, come milioni di altri genitori nel mondo, ad essere anche un pochino l'insegnante dei miei figli. E ho avuto la conferma che ciò che avevo sempre sospettato. Per insegnare mi mancano alcune delle qualità essenziali: la pazienza, l'organizzazione, la capacità di trovare le parole adatte per spiegare. Ma c'è una cosa che non mi stanco mai di fare.
L'unica cosa che non mi manca mai è la voglia di leggere loro.
L'ho sempre fatto, ma adesso, per sopperire alle mie mancanze di "insegnante improvvisata", mi aggrappo all'unica cosa che so fare bene: leggere ad alta voce. Ovviamente per leggere ai bambini non è essenziale essere dei lettori provetti, tutt'altro.
Io leggo ai miei figli di tutto. Narrativa, fiabe, articoli di giornale, ricette, riviste di divulgazione scientifica, post interessanti sui social.
Cerco anche di invogliarli a leggere autonomamente, ma diciamoci la verità, l'attrazione verso schermi e oggetti digitali vari, è più forte di qualsiasi carta stampata per loro come per la maggior parte dei ragazzini della loro età (nel mio caso, parlo di bambini di 11 e 8 anni). Ma l'importante è non demordere. La lettura ad alta voce è uno strumento fondamentale, anche quando i bambini sanno già leggere in autonomia (ne parlerò in uno dei prossimi post).
Continuiamo a cercare di interessarli. Anche se sbruffano e sembra che non ci ascoltino. Adesso il tempo lo abbiamo. Servirà anche a fare una pausa da schermi e video giochi.
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