Quando li chiamano libri per bambini


 

"Cerco soltanto di dire la verità sull'uomo"

William Faulkner 

Capita che arrivino in biblioteca persone con una lista di libri che sono stati loro consigliati, ma le persone che li hanno consigliati, non li hanno informati che alcuni dei libri che cercano si trovano nella sezione per ragazzi o per giovani adulti. Dunque io vado a prenderli in sala ragazzi. Non è raro che una volta scoperto questo mi dicano, Allora no grazie. Non voglio libri per bambini
È fuor di dubbio che certi libri si rivolgano in modo particolare ai bambini o ai ragazzi, ma ritenerli libri solo per l'infanzia e l'adolescenza significa anche cucire loro addosso un'etichetta restrittiva. Il fatto che certi libri vedano la luce in un'ottica e in una forma ben comprensibile per un ragazzo o un bambino, non è motivo sufficiente per appiccicargli un marchio limitante, perchè i buoni libri sono  portatori di verità talmente universali che tutti possono goderne: grandi e piccini. 
Pensiamo a tantissimi classici della letteratura: chi definirebbe Zanna Bianca un libro per ragazzi? O Il buio oltre la siepe? O Il giovane Holden?  Sono opere che da decenni affascinano il pubblico più eterogeneo. E ancora, in tempi recenti, pensiamo a La storia infinita di Michael Ende per esempio, o alla saga di Harry Potter oppure a Lo Hobbit di Tolkien. Di contro, tanti libri che negli anni sono stati considerati classici per bambini, non erano affatto pensati per il pubblico dei più giovani al momento della loro genesi: è il caso, per esempio, de I viaggi di Gulliver opera in cui Jonathan Swift si servì di una serie di mondi fantastici per parodiare e criticare aspramente la società inglese del Settecento nella quale viveva, oppure Robinson Crusoe, dove l'intento di Defoe era quello di celebrare le grandi capacità dell'uomo moderno. Ma la grandezza di certi libri sta proprio nei differenti piani di lettura e di profondità che essi possono avere. Pensiamo ad un caso emblematico: Alice nel Paese delle Meraviglie. Com'è noto l'opera più famosa dello scrittore inglese fu scritta appositamente per una bambina,  ma nonostante ciò la sua estrema complessità, la ricchezza di significati, i diversi piani di lettura, la rende tutt'ora un'opera al vaglio di molta critica. Proprio per questo generazioni di bambini e di adulti lo hanno amato e lo amano: ognuno di loro può trovare in questo libro qualcosa da amare. 
Un buon libro ci parla di verità universali, come dice Faulkner, quindi parla a tutti, indistintamente. Leggiamo David Almond, Anthony Burgess, John Boyne, Marie-Aude Murail, Guido Sgardoli, Antonio Ferrara, Luigi Garlando e tanti altri autori capaci: non sono scrittori per ragazzi, ma solo scrittori.

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