Un albero cresce a Brooklyn


Era da un bel po' di tempo che non avevo la fortuna di incappare in un bel romanzo di formazione. Un romanzo con personaggi ben descritti e caratterizzati, una storia familiare che emoziona, appassiona e, perchè no, insegna. Insegna, innanzitutto, ad apprezzare ciò che oggi diamo per scontato, ma fino ad un centinaio di anni fa non lo era, e per alcune persone che vivono in zone arretrate del pianeta, non è scontato neppure oggi. 
La protagonista del libro di Betty Smith Un albero cresce a Brooklyn, uscito per la prima volta nel 1943 e ripubblicato quest'anno da Neri Pozza, è la bambina Francie Nolan, ma dietro di lei troviamo una serie di coprotagonisti indimenticabili. 
Francie ha tredici anni all'inizio del romanzo, ambientato nei primi del novecento. Vive a Brooklyn  con la madre Katie, il padre Johnny e il fratello minore di un anno, Neely. Tutto apparentemente normale se non fosse che Johnny è un alcolizzato che non riesce a mantenere la propria famiglia, che vive ai limiti della povertà, Katie ha un carattere di ferro, una netta predilezione per il figlio maschio e un senso di colpa latente per questa sua preferenza e Neely è non solo il fratello ma anche l'unico amico di Francie. 
Francie è una ragazzina sensibile, emotiva, amante dei libri e del sapere, amatissima dal padre che la lusinga chiamandola la sua Prima donna, guarda tutto con occhi sognanti e ha una enorme capacità introspettiva. La famiglia Nolan è circondata poi da zii, zie e nonni che creano uno scenario variegato e assolutamente indimenticabile. Ne esce fuori il ritratto non solo di una famiglia, ma anche di un intero gruppo sociale, quella della periferia americana dei primi del '900, in cui spiccano alcuni tratti interessanti. 
In primo luogo la lotta per la sopravvivenza: la povertà in cui versa una gran parte delle famiglie di Brooklyn, non genera quasi mai empatia o solidarietà, ma porta a una guerra tra poveri, dove i bambini non fanno eccezione.
Interessante anche il rapporto tra genitori e figli. In un contesto di degrado, i bambini sono grandi prima del tempo. Stupisce molto quanto sia cambiata la genitorialità in 100 anni. Pur con tutto l'amore che si poteva provare per loro, i figli erano allora un evento della vita cui far fronte e che portava i genitori a responsabilizzarli fin da molto piccoli e a considerarli nuove braccia per portare a casa il pane. 
La famiglia Nolan fa eccezione perchè fin da subito Katie e Johnny, seppur giovani genitori, capiscono che solo attraverso lo studio e la conoscenza i loro figli potranno fare quel passo avanti che porterà al riscatto della famiglia. Esemplare (e a tratti spassosa) è la quotidiana lettura serale ai bambini di una pagina delle due opere ritenute quelle più meritevoli in assoluto:  la Bibbia e le opere complete di William Shakespeare. Con il risultato che i due piccoli Nolan a cinque e sei anni rispondono ai coetanei citando brani tratti da Re Lear o dal Coriolano
C'è povertà ma c'è anche amore, dignità, calore familiare. E la forza. Quella che permette a Katie di tirare avanti nonostante tutte le avversità e i problemi della quotidianità. Quella che le fa rispondere per le rime alle vicine di casa che, vedendo una Francie neonata mingherlina e malnutrita, dicono a Katie che la tiene in braccio:
"Non riuscirà mai a tirarla su. Guardi che colorito pallido! Se Dio la chiamasse a sé sarebbe molto meglio! A cosa serve un bambino malato quando si è poveri? Ci sono già troppi bambini nel mondo e non c'è posto per i malati." "Tacete non parlate così - obiettò Katie stringendo Francie- Morire non è mai meglio. Chi desidera morire? Tutti lottano per vivere. Guardate quest'albero. Non riceve mai un raggio di sole e si bagna solo quando piove: vive su una terra arida. Eppure è robusto e vigoroso perchè lo sforzo che fa per vivere gli dà forza. I miei figli avranno la stessa forza."
Quello è l'albero che cresce a Brooklyn.

Commenti

  1. A me ha incuriosito perché ho visto che ne aveva una vecchia copia mia madre, nell'edizione degli Oscar Mondadori degli anni 60, molto rovinata. Così su Ebay ne ho trovata una copia in ottime condizioni degli Oscar. Devo ancora leggerlo, però.

    RispondiElimina

Posta un commento