La popolazione mondiale si divide nettamente tra chi ama e chi detesta le classifiche. Chi le ama le trova ispiranti e fonte di sapere a cui attingere, chi le odia le trova limitanti e limitate. Io, ve lo dico sinceramente, appartengo alla prima categoria. Personalmente credo che le classifiche aiutino a conoscere elementi che altrimenti rimarrebbero sconosciuti ai più. Ma procediamo con ordine.
Il 21 settembre scorso il Guardian è uscito con la classifica dei 100 libri più significativi del 21 secolo, dopo aver pubblicato qualche tempo prima quella dei film più belli. Nella classifica cinematografica eravamo andati piuttosto bene, dal momento che sono ben sei i film annoverati.
Un po' peggio invece per quella dei libri che vede Elena Ferrante con l'opera L'amica geniale, ça va sans dire e, udite udite, Carlo Rovelli e le sue Sette brevi lezioni di fisica unici autori a comparire nel novero. Nessun altro.
Vi confesso che sono rimasta molto colpita dal podio: dove io avrei visto vincitore incontrastato un Philip Roth o un Cormac McCarthy, ecco spuntare, con mia grande ammirazione, una donna. Hilary Mantel con il suo Wolf Hall , primo poderoso romanzo di una trilogia storica e vincitore del prestigioso Booker Prize risulta il romanzo più importante del nostro secolo. Al secondo posto si posiziona Marylinne Robinson con il suo Gilead, altro tomo dallo sfondo storico, e solo al terzo posto arriva il premio Nobel, Svetlana Alexievich. Quindi secondo il Guardian tre donne si aggiudicano un posto nella storia della letteratura.
Ora, so bene che queste classifiche per qualcuno lasciano il tempo che trovano, come ho già detto. E sotto alcuni aspetti posso anche essere d'accordo. Però mi sembra di buon auspicio che nel giro di meno di cento anni le donne siano passate da essere delle mosche bianche nella letteratura, a contendersi delle posizioni di rilievo.
Di buon auspicio e molto bello.
Inoltre scorrendo la classifica di autrici ne ricorrono molte altre; J.K. Rowling, Anne Carson, Margaret Atwood, Marjanne Satrapi e la mia amatissima Hanya Yanagihara che con il suo struggente e monumentale Una vita come tante mi ha completamente catturata e dalla quale mi aspetto (e al tempo stesso temo) un nuovo romanzo tra qualche tempo.
Non ho invece mai letto nessuna opere arrivate prime. Devo correre ai ripari. Vedete che le classifiche aiutano?
Per chi masticasse l'inglese, qui trovate la classifica completa in lingua originale.
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