L'educazione

L'educazione è il primo libro di cui voglio scrivere in questo mio spazio personale. Si tratta dell' opera di esordio di una giovane autrice, Tara Westover, americana nata in Idaho che racconta, in questo che è in sostanza un memoriale, la storia della sua infanzia e adolescenza. Tara proviene da una famiglia di mormoni, ma suo padre e sua madre sono, senza ombra di dubbio, due integralisti. 

Tutti i loro figli sono nati in casa, non sono stati registrati all'anagrafe, non sono mai andati a scuola e non si curano con la medicina tradizionale. Solo le erbe sono consentite. La farmacia di Dio. Aspettano l'imminente giorno del giudizio e mentre aspettano inscatolano cibo autoprodotto.

In particolare è la figura del padre di Tara che adombra ogni cosa. La ragazza cresce in un contesto moralista, asfittico, ma sopratutto violento e minaccioso. Questo fino a quando Tara non scopre l'educazione. La storia, l'arte e la filosofia emancipano la scrittrice da questo mondo oscuro e perverso. Ma il percorso è lungo e faticoso e, leggendolo, ci rendiamo conto di quanto ciò che ci viene insegnato da bambini possa condizionare l'intera nostra esistenza, anche quando ci sembra di essere andati oltre.

In tanti mi avevano consigliato la lettura di questo libro e la tematica mi ha subito incuriosito ma, a lettura ultimata, a me non è sembrato che questo libro avesse particolari meriti letterari. Si sente molto l'urgenza del racconto. Il bisogno di raccontare tutto con precisione storica (e in effetti la scrittrice è anche una storica) per liberarsi dei vecchi fantasmi. Una testimonianza, magari di spessore, sull'importanza della conoscenza e del sapere e del potere salvifico che esso può avere. In alcune parti il racconto è molto violento e si fa fatica a proseguire la lettura, ma ci si sente anche macabramente attratti e non si può in qualche modo fare a meno di andare avanti per capire fino a dove si potrà spingere tanta follia. 

Una lettura non sensazionale ne'irrinunciabile. Ma che comunque può far riflettere.